«In prossimità della scadenza del 30 settembre, termine ultimo per la convocazione, ancora non avvenuta, del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consolidato con i bilanci delle controllate, occorre fare il punto in merito alla vicenda “Congesi”.
Dopo la lettura del bilancio del consorzio chiuso al 31.12.2023, possiamo affermare che l’avventura dell’ente durata 8 anni - nata male e finita peggio per non aver fatto tesoro degli errori della “gemella” fallita Soakro spa – è giunta, come avevamo purtroppo preventivato, al capolinea e non certo per il subentro di Sorical nella gestione del servizio idrico. Il consorzio, infatti, aumenta l’esposizione debitoria che passa da Euro 45.270.766 del 2022 ad Euro 53.335.191 del 2023 mentre i crediti da Euro 44.519.052 del 2022 ad Euro 51.552.448 e chiude con una perdita di esercizio pari ad Euro 512.020,00. Sicché, senso di responsabilità e rispetto delle leggi, dovrebbero indurre il comune di Crotone, in quanto socio di maggioranza, ad assumersi le proprie responsabilità convocando, senza indugio, un’assemblea straordinaria per la messa in liquidazione dell’ente che ha chiuso in perdita e per l’ottavo anno consecutivo ha confermato l’insussistenza di continuità aziendale.
Di contro, la triade (Voce, Cretella e Scandale) traccheggia perché punta sull’auspicato e prossimo subentro di Sorical a Congesi nella gestione del servizio idrico al motto: “chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scordammoce’ o passato”.
Ma l’agognata operazione presenta il seguente scenario.
Sorical non può – senza un piano di rientro e/o transazione che garantisca il recupero integrale o parziale del credito maturato nei confronti di Congesi – attivare il processo di subentro al consorzio perché significherebbe accantonare, senza giustificazione alcuna, il contenzioso avviato per il soddisfacimento della propria pretesa creditoria, che, ad oggi, ammonta ad oltre Euro 25.000.000,00. Né i vertici aziendali andrebbero ad esporsi al rischio di un’azione di responsabilità nei loro confronti per mala gestio a causa del subentro della società ad un ente che non ha saldato l’ingente esposizione debitoria e non fornisce garanzie di poterla estinguere.
E tuttavia, la triade, nel tentativo, mal riuscito, di camuffare comprovate responsabilità politico-amministrative per aver mantenuto in vita, in piena consapevolezza, un consorzio sin dalla nascita fallimentare aggravandone, conseguentemente, il dissesto finanziario, preme affinché si porti a compimento, in tempi brevi, il subentro di Sorical a Congesi e dopo mettere in liquidazione il consorzio.
Tanto nell’illusorio fine di garantire il soddisfacimento delle ragioni di Sorical attraverso un improbabile recupero dei crediti che Congesi ha maturato, a sua volta, nei confronti dei propri debitori, comprovato dal dato relativo al suo ammontare, che, a tutt’oggi, e dopo ben 8 anni di attività dell’ente, risulta ancora incerto, per quanto è dato evincere dalla lettura del bilancio 2023 e della relazione del revisore.
Pertanto, forti sono i dubbi che Sorical assecondi gli intendimenti della triade che si vorrebbero spacciare, forse anche con la benedizione dei piani alti della politica, come l’unica via per salvare posti di lavoro quando, di fatto, costituisce un mero e maldestro espediente per sviare l’attenzione da conclamate responsabilità del comune di Crotone nella gestione della partecipata.
Vedremo come andrà a finire.
Nel frattempo, non resta che attendere la convocazione del Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consolidato; in questa sede, la sparuta minoranza, considerato lo “shopping ai saldi invernali ed estivi” avviato dalla maggioranza tra le fila dell’opposizione che forse non si ferma al reclutamento dei nomi che circolano in questi giorni ma va ben oltre, avrà il dovere di denunciare le pesanti responsabilità politico-amministrative dell’Amministrazione comunale nella vicenda Congesi, da estendersi anche con riferimento alla situazione altrettanto critica ma per motivi diversi di Akrea, la quale, senza un repentino cambio di rotta, rischia di scomparire al pari di Congesi».
Antonio Manica Capogruppo Forza Italia