Il pellet non certificato potrebbe essere composto da materiali di scarto industriale altamente tossico
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha posto sotto sequestro 26 tonnellate di pellet, destinate al mercato italiano, privo delle indicazioni prescritte dal Codice del Consumo e potenzialmente pericoloso per la salute (art. 6 e 7 del D.lgs. 206/2005).
Ad attirare l’attenzione dei finanzieri sulla s.s. 106 ionica impegnati in un posto di controllo stradale, è stato il transito di un autoarticolato condotto da un cittadino di origine albanese, ma residente in Italia.
Dopo aver bloccato l’automezzo ed identificato il conducente, i militari hanno iniziato i preliminari controlli della documentazione relativa al carico trasportato, rilevando la presenza di segatura essiccata e compressa in forma di piccoli cilindri. Lo scarso valore commerciale del prodotto non sembrava giustificare un trasporto oneroso, pertanto i finanzieri procedevano sul posto ad una approfondita ispezione del mezzo.
Rimossi i primi bancali di beni, i militari rinvenivano OCCULTATE oltre 26 tonnellate di pellet , prive di indicazioni utili ai fini informativi e di sicurezza per il consumatore. L’assenza di indicazioni sul prodotto impedisce l’effettivo riscontro della qualità del bene e della sicurezza d’uso.
Il pellet non certificato potrebbe infatti essere composto da scarti di legno da uso industriale, trattato con colle e vernici e la sua combustione potrebbe provocare gravi intossicazioni.
L’attuale normativa, proprio per scongiurare tali rischi e pericoli nell’uso di questo combustibile sempre più diffuso, impone dettagliati obblighi di informazione e certificazione della qualità, origine e provenienza a tutela dei consumatori.
Le 26 tonnellate di pellet rinvenute sono state pertanto sottoposte a sequestro ed i responsabili sono stati segnalati agli organi competenti . Continua l’azione delle Fiamme Gialle a presidio della sicurezza economico – finanziaria e si intensificano i controlli a tutela della salute dei cittadini, nonchè contro la sleale concorrenza che danneggia gravemente le aziende rispettose delle normative in vigore.