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Amministrative, Pd e Demokratici partita a poker con rischio bluff

Doti elettorali evaporate, prove di forza, fuoriusciti e neo acquisti: "occhio al servito"

Meno cinque, mancano circa cinque mesi all'appuntamento elettorale, e lungi dall'essere impegnati nella discussione di progetti e programmi per amministrare un territorio che certo non si presenta nelle migliori condizioni, tutti gli attori politici, protagonisti e comparse più o meno occasionali, sono in tutt'altre faccende affaccendati.

Prove tecniche di coalizione, prove tecniche di avvicinamento e di verosimili allontanamenti, e in questa partita a poker basterebbe "un servito" per mandare all'aria piani e punti!

Così, senza voler urtare la sensibilità di alcuno, vorremmo abbozzare un riepilogo delle puntate precedenti per consentire agli spettatori di questa commedia, di non perderne il filo.

Punto di partenza? Dieci anni di amministrazione Vallone, un primo quinquennio caratterizzato dalla presenza ingombrante del padre putativo Enzo Sculco, e secondo quinquennio aperto con lo slogan “ Liberi di governare” ( con l'emancipazione del figlio Vallone dal padre Sculco) e poi la presa in ostaggio del primo cittadino da parte di correnti e interne al partito di via Panella e con gli “amici” del Movimento 139 divisi tra il ruolo di governo e la distanza sempre più marcata tra il leader del movimento 139 Emilio De Masi e il sindaco.

Mancano, come detto, 150 giorni alle elezioni, e tutti, partiti, movimenti, associazioni, si muovono per aumentare il consenso, o per meglio dire i “voti”.

Obiettivo primario dunque raccogliere i voti, e poco importa, se questi arriveranno attraverso il clientelismo, i programmi, o le promesse.

In questo quadro anche le polemiche sono uno strumento e certamente non per porre in risalto problemi o suggerire soluzioni, ma piuttosto per ribaltarsi reciproche responsabilità, tralasciando di ricordare che nessuno è esente da responsabilità.

Così le polemiche, spesso pretestuose, spesso legittime, servono più ad alzare la posta, che ad individuare soluzioni. Il punto centrale non è come, in molti pensano e voglioni far credere, la scelta del candidato a sindaco, ma la scelta di del vice sindaco, degli assessori, della squadra di governo, la governance delle partecipate, la scelta dei candidabili nelle liste per garantire, e non sarebbe poco, anche un livello qualitativo dei consiglieri il più adeguato possibile alle esigenze del territorio.

Il braccio di ferro, inutile dirlo, è tra il Partito Democratico e i DemoKratici, che a quanto pare prima di sedersi ad un tavolo per discutere di programmi e del futuro della città, vogliono presentarsi con "buone carte" o così far credere( attenti al bluff!).

Riunioni, aperture, chiusure, arrivi e partenze alla corte di uno piuttosto che dall'altro: questa la politica attuale.

Fabio Lucente si accomoda a via Roma, mentre i consiglieri Corigliano, Megna e Cortese si accasano a via Panella, con i due blocchi ( Pd e Calabria in Rete) che si rafforzano ed Emilio De Masi e il suo Movimento 139 sempre più soli: fuori Stabile, Lucente, Megna, Corigliano, Cortese, con lui solo Candigliota e i non eletti del Movimento: Panucci e Camillo Ivan Lucente, entrambi eletti nelle liste del centrodestra e folgorati sulla via di Damasco ( De Masi) solo successivamente.

Fuoriuscite che oltre a svuotare il Movimento hano fatto perdere allo stesso De Masi valore ( bacino potenziale di voti) al cospetto di Sculco.

Dote evaporata e possibile candidatura a sindaco con l'appoggio del Chicco di Grano andata in fumo.

Se questo è lo scenario a Via Roma, a via Panella si scaldano i motori e dopo l'arrivo nella coalizione di centrosinistra anche dell'Udc, ufficializzata nel corso di un incontro regionale al quale ha partecipato Giulia Magarò, i big pare abbiamo tolto la polvere agli agli elenchi delle primarie, e la chiamata alle armi sia iniziata.

La lotta, la battaglia questa volta non sarà interna al Pd crotonese, perchè alle primarie del 6 marzo, tutti i notabili del Pd lo sanno bene, il partito andrà con un solo nome.

La battaglia è seria e gli errori non sono ammessi, renziani e cuperliani dovranno necessariamente convergere su un unico nome. Questo lo scenario politico nell'area di centrosinistra, per quanto riguarda il centrodestra al momento si registrano timidi tentativi di gruppetti di moderati vorrebbero tentare la carta del rinnovamento abbandonando simboli di partito e i soliti nomi per lasciare spazio a giovani volenterosi e probabilmente più pragmatici e costruttivi.

Da ricordare la candidatura di Ottavio Tesoriere, candidato a sindaco di liste che sono sua diretta espressione anzi sua diretta creazione.

Movimenti civici e associazioni work in progress.

Parlano poco, ma pare studino molto e non solo strategie, quanto piuttosto, strano ma vero: programmi e progetti!

Il Movimento Cinque Stelle purtroppo ancora ostaggio delle liti tra meetup. In uno scontro continuo tra quello che potrebbe essere e quello che poi si costringono ad essere, piegati da troppe conflittualità più personali che non di programmi. Sabotarori interni ai meetup che vogliono boicottare il Movimento pentastellato? Se così fosse stanno avendo gioco facile. Lo scontro tra le diverse anime grilline locali in questi ultimi giorni si è inasprito, sembrava impossibile, ma è così. Lo scontro in questi giorni ha coinvolto oltre che i meetup crotonesi esponenti fuori provincia e addirittura il senatore Nicola Morra.

Appare difficile ipotizzare che si possa addivenire nelle prossime settimane ad una convergenza su un unico progetto elettorale, l'unica strada ora ipotizzabile è l'annientamento di due dei tre gruppi presenti attraverso la legittimazione ufficiale da parte del Grillo nazionale, il che tra l'altro dovrebbe avvenire con la certificazione della lista: una ed una sola vera lista del Movimento.

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